Una gara che è sempre più Vegan per quantità, con ben 4 atletə del Vegan Power Team ai nastri di partenza su 44 totali.
Una gara che è sempre più Vegan soprattutto per qualità, con la seconda vittoria consecutiva del nostro Presidente, Antonio di Manno, e con la terza vittoria consecutiva di un atleta vegano su tre edizioni (compresa la prima edizione vinta dal grande Roldano Marzorati)!
Ma non finisce qui, in quanto ai 4 atletə del Vegan Power Team, bisogna aggiungere la presenza in gara di Giulio Brusamonti, altro atleta vegano, che porta a 5 il numero totale di atleti vegani in gara!
Ci giunge voce che il buon Julius Iannitti, organizzatore della manifestazione, avesse dichiarato prima dello svolgimento della stessa che, in caso di nuova vittoria di un atleta vegano, avrebbe cambiato nome alla gara!!!
Chissà se manterrà la parola e chissà che nome sceglierà per l’edizione 2023…?!?
L’Ultimo Sopravvissuto è soprattutto una grande festa di sport, amicizia, condivisione, passione, correttezza, sfida, sana e corretta competizione, ricerca del limite e superamento dello stesso.
Una vera e propria “Università della Sportività”!
Pensiamo solo ad una transenna (giro di boa), non presidiata e senza rilevamento chip, posizionata sull’argine di un fiume a 3.350 metri dalla zona di partenza/arrivo e nessun atleta che si sogni minimamente di accorciare il proprio tracciato di un solo metro neanche trovandosi in assoluta solitudine nel buio della notte!
Non sarà una gara blasonata (non ancora) ma ha tutte le caratteristiche che amiamo!
I bookmakers davano per favoriti “i gemelli diversi” e cioè il buon Antonio Di Manno (campione in carica dell’Ultimo Sopravvissuto, fresco vincitore, per il secondo anno consecutivo, della UMS e detentore della seconda migliore prestazione italiana del format con le 42 ore corse di recente a Rettert, in Germania) e l’incredibile ed istrionico Daniele Alimonti dai mille nomi e soprannomi che spaziano da “Mr. 1000 miglia” a “Juan Kappacinque” al “Giardiniere” e che raccontano alcune delle sue impressionanti imprese in gare che vanno dai 1.600 fino ai 5.000 km!!!
Il terzo nominativo, quotato da questi fantomatici bookmakers, era da subito quello della giovanissima atleta genovese Francesca Ferraro, fresca vincitrice a sua volta, della UMS femminile e terza assoluta, nella stessa gara, anche fra gli uomini!
Gaiardi sti bookmakers, hanno beccato 3 su 3!
La classifica finale vedrà infatti trionfare il nostro Antonio di Manno con 36 ore davanti a Francesca Ferraro con 35 ore ed a Daniele Alimonti con 33 ore!
Come sempre Il Vegan Power Team ed i suoi atletə hanno corso non soltanto per la prestazione sportiva ma anche, e soprattutto, per veicolare un messaggio di pace e amore universali, di rispetto verso ogni forma di vita e per sostenere, anche economicamente, progetti a favore del benessere animale o progetti umanitari.
In questa occasione hanno corso per sostenere e raccogliere fondi a favore del progetto “Meno Mali”, associazione, ideata e gestita da volontari italiani, che si occupa da parecchi anni di costruire scuole, pozzi per l’acqua potabile e di garantire assistenza sanitaria in alcune delle aree più disagiate del Mali.
Al grandissimo Antonio Di Manno si sono affiancatə, seppur per un numero di giri decisamente inferiore, le “gemelle diverse” Serena Orli (4 giri) e Cinzia Febi (11 giri) ed il barefoot runner Ercole La Manna (6 giri).
Gli aggettivi per descrivere lo spessore sportivo di Antonio Di Manno ormai diventano quasi introvabili; bisognerebbe coniarne di nuovi! Basti pensare che nell’arco di sole 5 settimane ha partecipato a 3 gare, non correndo mai meno di 240 km a gara e vincendo 2 su 3!!!
Il paddock dell’Ultimo Sopravvissuto è stato per qualche ora ancora più ricco di atletə veganə (e che atletə) grazie alla visita al box del Vegan Power Team del nostro atleta Manuel Comandini e, soprattutto, della sua compagna, Eleonora Rachele Corradini, fresca vincitrice della 100 Km del Passatore con l’incredibile tempo di 8 ore e 29 minuti, a soli 10 mesi dal parto!!!
Mancava solo Re Giorgio a completare la festa!
Sì, esistono ancora gli scettici ma pare che queste proteine vegetali non siano poi così male!
Il percorso, presentato come facile e scorrevole, risulta in realtà essere abbastanza tecnico con la sua alternanza di tratti di asfalto, sterrato su strada bianca con sassi, argine con terra ed erba ma anche buche insidiose che hanno messo a dura prova più di qualcunə (ne sa qualcosa la nostra Cinzia)!
A questo si aggiungano l’incredibile caldo umido delle ore diurne del venerdì e del sabato e l’intermittente pioggia notturna con conseguente repentino abbassamento della temperatura.
La gara era anche occasione per la selezione degli aspiranti atleti della nazionale; nazionale che parteciperà al campionato mondiale del format, correndo a Castellaneta Marina (TA) il prossimo mese di ottobre (ogni nazionale corre nel proprio paese in contemporanea con le altre nazioni ed in diretta web).
Chissà se il nostro Antonio riceverà la convocazione dal capitano Julius…
Scherzi a parte, al buon Julius, a Mimmo ed a tutti i volontari dell’Ultimo Sopravvissuto vanno i nostri più sinceri ringraziamenti per l’impegno, la pazienza, la dedizione che hanno messo in ogni dettaglio dell’organizzazione e per aver fatto sentire ognuno di noi, coccolato e considerato in ogni momento, a prescindere dal valore dell’atleta!
Potrei parlare per ore delle emozioni provate in queste gara, di aneddoti, incontri, battute, canzoni… ma dalla regia mi dicono di chiudere e che sono sempre troppo lungo, ahimè!
L’Ultimo Sopravvissuto, un piccolo grande amore!
E che ce vò?